GSS - LE AREE CARSICHE LIGURI
IN GROTTA
Le aree carsiche della Liguria
Se consideriamo le rocce che possono dare origine in Liguria
allo sviluppo di cavità sotterranee dobbiamo prendere in esame
soprattutto sedimenti calcarei, più o meno puri. Esistono però anche
molte grotte legate a fratture, di non grande sviluppo ma di notevole
interesse scientifico, anche in altre rocce che non sono carsificabili,
soprattutto nelle rocce conglomeratiche ma praticamente in quasi tutte
le altre rocce presenti nella nostra regione. Anche nell’ambito delle
rocce calcaree possiamo individuare alcune grandi aree omogenee che
potremmo schematicamente cosi suddividere:
- Calcari della "Lama
della Spezia": affioramento molto stretto ed allungato di rocce
carsificabili nel quale si sviluppano numerose grotte, frequentemente
con ingresso ad inghiottitoio (sprugole) ed anche un interessante
carsismo di superficie, come i campi di doline del Monte Parodi o le
vaste depressioni carsiche completamente chiuse di San Benedetto e
Caresana.
- Zone calcaree discontinue tra La Spezia e Genova: in
quest’area si hanno, intercalati ad affioramenti di rocce non calcaree,
vaste estensioni di formazioni più o meno ricche di livelli di calcari
relativamente puri (Calcari a Calpionella, argille a Palombini, Calcari
di Monte Antola). In questi terreni non si sviluppano mai grandi cavità,
ma si hanno talora interessanti fenomeni di circolazione di acque
sotterranee dovute al carsismo, come ad esempio in Val Graveglia (Grotta
di Ca’ Freghé) e valli vicine.
- A Genova incontriamo un lungo
allineamento di affioramenti più o meno calcarei dislocati su di
un’importante linea tettonica detta dai geologi linea
"Sestri-Voltaggio". Qui, negli affioramenti di calcari più puri,
nell’ambito della "Dolomia Principale" o dei "Calcari di Gallaneto", si
sviluppano numerose ed interessanti cavità piccole e medie che possiamo
raggruppare come "grotte del Monte Gazzo" e "grotte di Isoverde".
-
Se ci spostiamo verso Savona, sino a raggiunge il promontorio di
Bergeggi, gli affioramenti calcarei sono presenti solo nelle zone di
Stella Corona, dove si ha un’importante sorgente carsica ma si
sviluppano modeste cavità.
- Un’importantissima successione di
aree carsiche si sviluppa invece lungo tutto il versante tirrenico da
Bergeggi sino ad Albenga: questa fascia "carsica" si spinge anche oltre
lo spartiacque tirreno-padano, sino ad interessare le alte valli delle
Bormide ed il torrente Tanarello. Entro quest’area principale possiamo
distinguere diverse rocce, con comportamenti dissimili ma tutte di
grande interesse: in primo luogo la formazione delle "Dolomie di San
Pietro ai Monti", del periodo triassico, che, pur avendo normalmente una
composizione ricca in dolomia, poco carsificabile, presenta
intercalazioni, anche estese, di calcari o calcari marmorei quasi puri,
che invece sono facilmente incisi dal fenomeno carsico; in questa
formazione si sviluppano così alcune tra le più importanti cavità della
regione. Altri affioramenti importanti sono legati ai calcari del
periodo giurassico con grotte anche di notevole interesse come la Grotta
delle Arene Candide. Una roccia molto caratteristica e rappresentata
dalla "Pietra di Finale", affioramento di quasi 25 kmq di un calcare
detritico ed organogeno permeabile e carsificabile; proprio sul contatto
tra questa roccia e le rocce sottostanti, molto meno permeabili, si
sono sviluppate molte grandi grotte, con antri di ingresso tanto estesi
da aver attirato anche i nostri progenitori che li hanno utilizzati come
riparo.
- Da una linea ideale che congiunge Albenga con Upega, sino al confine con la Francia, si hanno estesissimi affioramenti di rocce sedimentarie calcareo-marmoree, simili a quelle del Genovesato, che di norma non consentono lo sviluppo di importanti fenomeni carsici, confinati tra gli strati più puri, che scarseggiano. Solo sulle pendici del Monte Guardiabella si incontrano intercalazioni pure abbastanza estese da dare origine ad una grotta di circa 500 m di sviluppo
– Infine si ha tutta una serie di affioramenti carsificabili che seguono quasi il confine di stato: sono i calcari del Luteziano (che e’ un piano del periodo eocenico), che si presentano con caratteristiche molto diverse da punto a punto ma talora sufficientemente puri da consentire lo sviluppo di reticoli carsici di grande interesse.
Pietro Maifredi
Istituto di Geologia dell'Università di Genova
da:
Società Speleologica Italiana, Le Nostre Grotte. Guida speleologica ligure (a cura di R. Bixio), Genova 1987